Percorso su sentieri erbosi e sterrati, adatto a bambini 6 – 11 anni accompagnati da un adulto.
Durata 3 ore circa.
Pradi de Tognola.
Insediamento rurale stagionale frequentato sembra già dal XVI secolo. Solitamente i “masi” sono strutture isolate, frequentate dalle famiglie da primavera ad autunno per la fienagione, il pascolo del bestiame e alcune coltivazioni (patate, orzo, lino).
I Pradi di Tognola costituiscono un’eccezione: costruzioni ravvicinate, servizi comuni come la fontana, l’abbeveratoio e i casèi del lat ne conferiscono la forma di villaggio.
L’insediamento si compone di casère, solitamente composte da due stanze, una delle quali dotata di focolaio, luogo di ritrovo per la famiglia nei momenti conviviali (pasti e sera). I tabiàdi, edificio a due piani: al piano terra la stalla per degli animali (mucche, capre, galline, spesso assieme) e al primo piano il fienile, caratterizzato dall’ampia porta sempre posta a monte per facilitare lo stivaggio del fieno. Troviamo anche due piccoli edifici, i casèi della lat, dove veniva conservato il latte appena munto in attesa della caseificazione.
Tutti gli edifici sono in legno, escluso l’impianto basale: struttura a “stèlari” ovvero per sovrapposizione dei tronchi con incastro a blockbau alle estremità e coperture a “scandole” ovvero con assiccelle in legno di larice. Entrambi i sitemi costruttivi richiedevano maestria nella posa ma nessun elemento di fissaggio (tipo chiodi, cinghie o leganti). Fermati al “cilindro del tempo” per scoprire i ritmi quotidiani e stagionali della vita dei “masi”.
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